Quel direttorio che il papa voleva cestinare

di Sandro Magister

Il Direttorio omiletico partorito oggi dalla congregazione vaticana per il culto divino ha avuto un esito curioso. Ha l’approvazione e quindi la paternità di papa Francesco. Ma è tutto diverso da come Jorge Mario Bergoglio avrebbe desiderato, stando a quanto lui disse nel lontano 2005.

Papa_Francesco_ve_S_Marta_tnIl 1° marzo di quell’anno, un mese prima della morte di Giovanni Paolo II, fu convocata in Vaticano la congregazione per il culto divino di cui Bergoglio faceva parte. E proprio a lui fu assegnata la “ponenza”, cioè l’introduzione ai lavori. L’argomento all’ordine del giorno era la pubblicazione di un direttorio sulla “Ars celebrandi”, sull’arte del celebrare la messa, con “oggetto di particolare attenzione” l’omelia.

Il direttorio era in cantiere da anni, ma nel 2005 era ancora in alto mare. I cardinali e i vescovi della congregazione avevano in visione due bozze. Ebbene, Bergoglio disse di cestinarle entrambe e di riscrivere tutto da capo, con una “nuova redazione più meditativa, fresca e vitale”. E aggiunse: “Penso che il [nuovo] documento non possa essere un’istruzione e probabilmente neppure un direttorio, che risulterebbe troppo pesante”.

Il bello di questa “ponenza” dell’allora arcivescovo di Buenos Aires è che nei giorni scorsi è stata resa pubblica – mentre di norma restano tutte segrete – ed è stata data da leggere a tutti i preti di Roma in vista dell’incontro d’inizio Quaresima che avranno con papa Francesco il prossimo giovedì 19 febbraio, incontro che verterà proprio sulla “Ars celebrandi”:

> Plenaria 2005 – Ponenza di S.E.R il Signor Cardinale Jorge Mario Bergoglio S.J.

Da allora sono passati dieci anni e solo oggi la lunghissima gestazione del documento ha avuto fine. Ma appunto. Non doveva essere un direttorio e invece lo è fin dal titolo. Doveva essere “breve” e invece è di ben 156 pagine.

Papa Francesco l’ha formalmente approvato. Ma quello che gli premeva dire sulle omelie l’aveva già detto in un’ampia sezione “ad hoc” della sua programmatica esortazione apostolica Evangelii gaudium. E su come desidera che si predichi dà esempio ogni mattina nella cappella di Casa Santa Marta.

© Settimo Cielo (10/02/2015)

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